Seppure gli investigatori ritengano che possa trattarsi di un gesto volontario, per i medici del 118 l’uomo non aveva fratture e quindi propendono per un malore fulminante
TERAMO – E’ avvolto dal giallo il decesso dell’odontecnico teramano 63enne Marco Capriotti, trovato senza vita ieri mattina attorno alle 11 sotto al viadotto di San Gabriele. Sul corpo del giovane il medico del 118 che ha effettuato la constatazione di morte non ha rilevato segni fisici che potrebbero essere stati provocati da una caduta dall’alto: il cadavere non presentava fratture ed era supino.
Un quadro di particolari che farebbero desumere un malore improvviso, molto probabilmente un infarto. D’altro canto, gli investigatori che hanno effettuato i rilievi, senza approfondimenti tecnici sul posto però, hanno soltanto rilevato l’assenza di fango sulle scarpe, seppure il corpo si stato rinvenuto in una zona con scarsa vegetazione e un fondo melmoso per la pioggia caduta nelle ore precedenti, in un percorso che fiancheggia la passerella pedonale per raggiungere il parcheggio, utilizzato da tanti per raggiungere direttamente la zona del parco fluviale del Vezzola.
A dirimere i dubbi potrebbe essere l’imminente ispezione cadaverica prevista nelle prossime ore: qualora non fosse sufficiente, è probabile che il magistrato decida per l’affidamento dell’autopsia sul corpo di Marco Capriotti, con la speranza di escludere definitivamente la fin troppo azzardata ipotesi del gesto volontario. Soltanto dopo la salma sarà restituita alla famiglia per lo svolgimento dei funerali.